Vi è mai capitato di sentir parlare di un piatto tipico del territorio (magari anche con uno strano nome) e di non avere la più pallida idea di che cosa fosse? O siete forse incappati in un vecchio ricettario di vostra nonna o della zia o di vostra madre, scoprendovi descritti piatti dagli insoliti nomi, con ingredienti ed esecuzione a voi sconosciuti?

Forse una giorno vi siete semplicemente scoperti coraggiosi, con il desiderio di ampliare i vostri orizzonti culinari e sperimentare nuove, inedite soluzioni gastronomiche per portare a tavola un piatto in grado di rompere la monotonia della vostra alimentazione quotidiana. Se poi la pietanza prescelta è anche “tradizionale” nei sapori, avrete sicuramente fatto centro!

Una parte consistente della cultura di un popolo e, nello specifico, di ogni singolo territorio, risiede proprio nel cibo: ciò che mangiamo, il modo in cui prepariamo gli ingredienti e li componiamo sul piatto, lo serviamo agli ospiti, le occasioni e le ricorrenze in cui lo condividiamo con il prossimo. Gesti estremamente eloquenti che parlano spesso per noi e che molto dicono di noi in qualità di esseri umani e come membri di una specifica comunità.

In una costellazione pressoché infinita di racconti, ricette, sapori e fragranze parlare di alimentazione e di cibo è complesso, perché quest’ultimo è espressione di storia collettiva ed è dotato di un linguaggio specifico che accomuna, crea e fortifica legami, suggerisce accoglienza e convivialità. Identità e tradizione territoriale si fondono in un abbraccio universale che coinvolge tutta l’umanità, come universale è l’atto stesso del mangiare, talvolta purtroppo precluso sovente banalizzato e ridotto a fastidioso automatismo e ossessiva moda o compulsione. Il cibo contiene in sé una particolare compiutezza, un’appagante sazietà dell’anima, attribuisce un senso altro e profondo al nostro appartenere al mondo e ad un luogo specifico. Ne è prova tangibile la natura ibrida di tante ricette, note a noi con un determinato nome, che assumono, in altri luoghi e contesti geografici, identità e connotati differenti, pur mantenendo una generale coerenza d’esecuzione. Molto Frequenti sono anche le sperimentazioni in chiave moderna e le personalizzazioni perché in cucina, regno di operosità e fantasia, quasi tutto è lecito! Ogni ibridazione e ogni folle esperimento è legittimo, poiché il cibo è in grado di stimolare la mente e i sensi, alimentare la creatività, far provare piacere, gioia, desiderio di condivisione, senso di appartenenza. Come se i numerosi meriti fino ad ora esposti non fossero sufficienti, il cibo si rivela spesso un prezioso alleato per preservare la memoria e il ricordo di chi ci ha preceduto, di un particolare evento o una piacevole occasione vissuta, nutrendo insieme anima e corpo.

Dal desiderio di tracciare e conservare una memoria gastronomica e culinaria collettiva nasce questa nuova rubrica: un appuntamento a cadenza settimanale che propone, ogni Venerdì, a chiunque sia interessato, tutta una serie di ricette unite da attinenza territoriale, stagionalità, storicità e tipicità. Non mancheranno cenni storici e geografici inerenti la nascita di determinati piatti, curiosità etimologiche e molto altro. Tutto contribuirà a creare la nostra Ricetta Perfetta!